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Il Tempio della Madonna del Soccorso. La Rotonda

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Il Tempio della Madonna del Soccorso è profondamente legato alla storia di Rovigo ed è un elemento identitario della città. Realizzato tra il 1594 e il 1606 su disegno di Francesco Zamberlan, allievo del Palladio, con il contributo di tutte le classi sociali, il tempio ha forma ottagonale ed è affiancato da un elegante campanile costruito su progetto attribuito a Baldassare Longhena.  
La costruzione conserva al centro dell’altare ligneo, opera di Giovanni Caracchio, un affresco quattrocentesco di una Madonna col bambino oggetto di una forte devozione popolare. La decorazione della chiesa nel corso del Seicento viene arricchita con grandi teleri commissionati a diversi artisti operanti nella Repubblica di Venezia. I teleri, oltre a soggetti religiosi, raffigurano anche i provveditori della Serenissima che a Rovigo avevano bene gestito l’economia, la difesa, la vita sociale, il controllo delle acque, perché il Tempio fu anche riferimento civico nei secoli della dominazione veneziana. Inizialmente officiata dai frati di san Francesco, è stata da sempre gestita dal Consiglio cittadino ed ancor oggi la proprietà, la conservazione, la valorizzazione compete all’amministrazione comunale di Rovigo. Il Comune attraverso il Sindacato del Tempio cura il delicato equilibrio tra promozione artistica e continuità della secolare devozione mariana. 

Nel corso del 2023 è stato portato avanti un intervento, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, per la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione che migliorasse la fruizione delle opere, contenendo il fabbisogno energetico. 

Il ciclo di teleri, organizzato su tre registri, ha nel registro centrale venti statue di stucco all’interno di nicchie. Sulla parete est è situato il grande altare ligneo e sul lato opposto la cantoria con l’organo del Callido. Il soffitto ottocentesco è affrescato. 

L’impianto di illuminazione preesistente era composto da sorgenti eterogenee e il primo e il terzo registro, sprovvisti di apparecchi dedicati, ricevevano l’illuminazione diffusa dell’ambiente. 

Durante la fase di studio preliminare si è constatato che la luce naturale penalizza la fruizione delle opere e colpisce direttamente la superficie dei dipinti con possibili effetti sui pigmenti, nonostante l’applicazione di pellicole alle finestre per neutralizzare la componente ultravioletta. Questo inconveniente sarà superato con l’installazione di tende alle finestre del tamburo prevista nel corso del 2025. Questa soluzione, inoltre, consentirà l’illuminazione d’accento senza ricorrere a valori elevati di illuminamento che, secondo i dati di letteratura, non dovrebbero superare i 150 lx. 

Si sono rilevati l’illuminamento e la luminanza delle superfici dipinte e le caratteristiche degli apparecchi in prova con particolare riferimento all’ apparecchio lineare speciale. La temperatura di colore che ha dato i migliori risultati è 3500 K con un indice di resa cromatica di 97,2 che presenta valori elevati per tutta la gamma di colori, compreso il rosso R9 che è il valore critico di molte sorgenti LED. 

La soluzione illuminotecnica prevista dal progetto di Antonio Stevan è stata verificata mediante alcune sessioni di test con lo scopo di definire anche gli aspetti costruttivi dell’installazione. 
È stata allestita una parete campione per l’approvazione dell’installazione da parte della proprietà e degli organi di tutela.   
La mensola dei dossali, per esempio, non consentiva di alloggiare gli apparecchi illuminanti del primo registro al suo interno, a causa della ridottissima distanza dalla superficie dei teleri. Con l’installazione degli apparecchi all’esterno della mensola la distribuzione del flusso luminoso è decisamente migliorata. La soluzione più conveniente è rappresentata da un profilo continuo che affianca le mensole del primo registro per tutto il loro sviluppo. Questo profilo è costituito da un binario Low Voltage con la funzione di supporto e alimentazione degli apparecchi illuminanti. 

Il test è proseguito anche con gli altri registri confermando le scelte del progetto illuminotecnico che si possono così riassumere: 

Primo registro: luce radente dalla cornice inferiore. L’installazione dei nuovi apparecchi illuminanti ha avuto inizio proprio dal primo registro, che in precedenza era del tutto privo di illuminazione dedicata. La messa in opera dei supporti e del binario di tipo Low Voltage per gli apparecchi speciali è stata eseguita seguendo le modalità concordate con la Soprintendenza.  

Secondo registro: luce radente dalla cornice inferiore per i teleri con gli apparecchi installati all’interno della cornice; luce proiettata dal ballatoio per illuminare le nicchie con le statue. 

Il binario Low Voltage per gli apparecchi lineari speciali, situati in corrispondenza delle tele, è stato fissato all’interno della cornice su appositi supporti. Gli alimentatori sono contenuti in cassette fissate all’interno della balaustra della cantoria. Sono così facilmente raggiungibili per la manutenzione senza richiedere interventi in quota. 

Terzo registro: luce proiettata dal ballatoio. Gli apparecchi illuminanti del terzo registro, delle statue del secondo registro e della navata sono installati dietro la balaustra del ballatoio con l’impiego di supporti costruiti con profili di acciaio verniciati di colore nero. Ai profili sono fissati i binari a tensione di rete che alimentano i proiettori Palco e View.  

Altare e cantoria: luce proiettata dal ballatoio. Sul baldacchino dell’altare sono installati, sempre su un telaio in profili di acciaio, i binari MV con gli apparecchi View, Palco e Palco profilatore per l’illuminazione del soffitto e delle opere situate sopra la cantoria. Dietro la balaustra opposta ci sono i restanti proiettori per l’illuminazione del soffitto e quelli dedicati all’illuminazione dell’altare che è realizzata tramite i proiettori situati sul ballatoio, gli apparecchi lineari speciali alla base dell’altare e una coppia di proiettori Palco (Ø 51 mm) posti dietro al frontone dell’attico che si trova sopra la trabeazione. 

Balaustra della cantoria: luce proiettata dal baldacchino. Nella cantoria gli apparecchi che erano usati nel precedente impianto sono stati sostituiti con quattro proiettori Palco collocati sul ballatoio.  

Soffitto: luce proiettata dal baldacchino e dal ballatoio.  
Illuminazione diretta della navata: luce proiettata dal ballatoio. 

Attraverso l’utilizzo di un sistema di controllo Master Pro Evo KNX sono stati configurati più scenari per le diverse esigenze, che comprendono l’illuminazione liturgica, artistica e per eventi, come ad esempio i concerti. Queste scene sono selezionabili con pulsanti dal nuovo quadro, situato nella sacrestia. Uno dei pulsanti è configurato per lo spegnimento generale, per cui si toglie l’alimentazione a tutto l’impianto. Questo accorgimento consente di non avere presenza di rete all’interno della chiesa durante l’orario di chiusura. È noto, infatti, che gli impianti elettrici sono la prima causa di incendio, specialmente quando cavidotti e corpi illuminanti si trovano in prossimità di strutture e apparati decorativi lignei. Un controller ambientale touch 2,8” permette di configurare l’illuminazione secondo particolari esigenze, senza intervenire sulla programmazione.  

Il nuovo impianto di illuminazione utilizza quindi due diverse soluzioni per l’illuminazione dei teleri, delle statue e degli altri apparati decorativi. I dipinti del primo registro e quelli del secondo registro sono illuminati con luce radente con apparecchi lineari speciali con ottica wall grazing, mentre le restanti opere con luce proiettata dagli apparecchi Palco e View installati in corrispondenza del ballatoio e del baldacchino. L’assorbimento complessivo dall’impianto è di 4240W.  
 


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2023
  • Promotori:
    Comune di Rovigo
    Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
    Sindacato del Tempio della Beata Vergine del Soccorso
    Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • Progetto illuminotecnico:
    Antonio Stevan
  • Direzione lavori:
    Antonio Stevan
  • Installazione:
    Tecnosytem Srl - Padua
  • Fotografo
    Alessandra Chemollo